martedì 17 agosto 2010
104 rue d'Aubervilliers - Paris
Le
104
cent
quatre
Cabina gialla. Sul cartello c'è scritto:
"Scambio di libri
Ogni persona porta un libro (o più) e lo scambia con un libro della cabina gialla.
Le persone che non hanno libri da scambiare possono semplicemente prendere un libro dalla cabina, leggerlo sul divano, sulle sedie, ecc.... e poi restituirlo."
giovedì 12 agosto 2010
il contributo di Veronica Cruciani...
Provo a dare anch’io un contributo alla riflessione, partendo dalla mia esperienza al Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Io ho lavorato due anni al T.B.Q, il primo anno sono stata chiamata dal Teatro di Roma, il secondo anno, ho continuato il p...rogetto con la mia compagnia, sostenuta da un contributo della Provincia di Roma/Regione Lazio.
Il nostro obiettivo era quello di coinvolgere gli abitanti del quartiere in un progetto civico che, attraverso la narrazione del quartiere e dei vari territori in cui si è operato, permettesse loro di fare un’esperienza etica e sociale oltre che teatrale.
L'obiettivo è stato raggiunto.
Molti abitanti del territorio sono stati coinvolti direttamente negli spettacoli come attori , molti altri invece sono stati intervistati e quindi ci hanno fornito le storie da cui siamo partiti per scrivere il testo teatrale e molti professionisti, tra cui attori, scrittori, architetti, musicisti, artisti…ecc che si interrogano da anni, in modi diversi, sul tema della “città contemporanea” e delle “periferie ”, sono stati chiamati per partecipare a convegni, incontri con le scuole…ecc.
Grazie a questo lavoro si è creato un patrimonio di relazioni umane molto ampio, gli artisti coinvolti e gli abitanti del territorio hanno espresso molte energie creative e alcune persone hanno visto migliorare la loro situazione di vita.
Penso che sarebbe importante non deludere queste persone, che chiedono e hanno chiesto di continuare a lavorare in questa direzione, e credo che ciò sarà possibile solo realizzando progetti e attivando laboratori di attività “partecipate” che contengano in sé anche una dignità artistica.
Il TBQ dovrebbe essere affidato a delle compagnie teatrali " di giovani" (riconosciute a livello nazionale per professionalità e qualità artistica), che fanno un teatro adatto a quei luoghi, un "teatro popolare", ma di qualità “d’arte”.
La persona incaricata di gestire e organizzare il TBQ dovrebbe pensare ad un progetto in cui queste compagnie, a turno, ogni 5 o 6 mesi risiedano nel teatro e lo animino con spettacoli, laboratori…ecc.
Io ho lavorato due anni al T.B.Q, il primo anno sono stata chiamata dal Teatro di Roma, il secondo anno, ho continuato il p...rogetto con la mia compagnia, sostenuta da un contributo della Provincia di Roma/Regione Lazio.
Il nostro obiettivo era quello di coinvolgere gli abitanti del quartiere in un progetto civico che, attraverso la narrazione del quartiere e dei vari territori in cui si è operato, permettesse loro di fare un’esperienza etica e sociale oltre che teatrale.
L'obiettivo è stato raggiunto.
Molti abitanti del territorio sono stati coinvolti direttamente negli spettacoli come attori , molti altri invece sono stati intervistati e quindi ci hanno fornito le storie da cui siamo partiti per scrivere il testo teatrale e molti professionisti, tra cui attori, scrittori, architetti, musicisti, artisti…ecc che si interrogano da anni, in modi diversi, sul tema della “città contemporanea” e delle “periferie ”, sono stati chiamati per partecipare a convegni, incontri con le scuole…ecc.
Grazie a questo lavoro si è creato un patrimonio di relazioni umane molto ampio, gli artisti coinvolti e gli abitanti del territorio hanno espresso molte energie creative e alcune persone hanno visto migliorare la loro situazione di vita.
Penso che sarebbe importante non deludere queste persone, che chiedono e hanno chiesto di continuare a lavorare in questa direzione, e credo che ciò sarà possibile solo realizzando progetti e attivando laboratori di attività “partecipate” che contengano in sé anche una dignità artistica.
Il TBQ dovrebbe essere affidato a delle compagnie teatrali " di giovani" (riconosciute a livello nazionale per professionalità e qualità artistica), che fanno un teatro adatto a quei luoghi, un "teatro popolare", ma di qualità “d’arte”.
La persona incaricata di gestire e organizzare il TBQ dovrebbe pensare ad un progetto in cui queste compagnie, a turno, ogni 5 o 6 mesi risiedano nel teatro e lo animino con spettacoli, laboratori…ecc.